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Il tesoro delle Tegnùe
Venezia, martedì 10 dicembre 2002, II di avvento

CHIOGGIA CAVARZERE

Il tesoro delle Tegnùe
Un'associazione promuoverà la zona
E salta fuori anche un pesce tropicale

Sergio Ravagnan

CHIOGGIA. Dopo il riconoscimento delle tegnùe da parte del ministero come zona di tutela biologica, ora è necessario pensare alle forme di gestione e valorizzazione di questo straordinario patrimonio naturale. Ecco spiegata l'iniziativa promossa sabato sera dal Comune all'auditorium di San Nicolò. Tre i contributi: il sub Piero Mescalchin, artefice di questo progetto, colui che con le sue stupende immagini ha fatto conoscere ad un vasto pubblico le incommensurabili bellezze e i colori di questi fondali, unici nell'Adriatico, ha annunciato la costituzione di una associazione che si propone di seguire da vicino ogni aspetto della questione. Gli obiettivi sono quelli di diffondere la conoscenza delle peculiarità di questo habitat, con iniziative di varia natura, ma anche di offrire risposte specifiche a pescatori, associazioni di sommozzatori, operatori turistici. In modo da giungere a considerare sempre più questo pezzo di mare come parte stessa del territorio di Chioggia. Il ricercatore Otello Giovanardi, responsabile della struttura chioggiotta dell'Icram, ha regalato immagini inedite delle tegnùe, frutto di recenti rilevamenti ad alta risoluzione eseguiti con i sistemi multibeam e side scan sonar. E' stato possibile vedere la consistenza delle quattro aree protette. La più consistente, situata proprio nel mare davanti alla spiaggia di Chioggia, ha una superficie di 21 km quadrati e una profondità che varia da 17 a 24 metri. Ne ha illustrato anche le grandi potenzialità tanto da definirle un vero laboratorio naturale di ricerca per l'ambiente e la pesca. Maria Rasotto, coordinatrice delle facoltà di biologia marina, ha invece approfondito alcune peculiarità della biodiversità dell'area. Ha spiegato le caratteristiche di esemplari da tenere sotto osservazione: il gronco, l'astice, il castagnolo (unico pesce tropicale dei nostri mari) e il sacchetto (una delle tre specie di ermafrodito del Mediterraneo). Il presidente degli albergatori, Giuliano Boscolo, ha ringraziato il Comune consegnando una targa all'assessore all'ambiente Sergio Vianello.
 

 


 
   
 
 
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