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Le tegnùe sono area protetta
Venezia, mercoledì 21 agosto 2002, S. Pio X
 

La zona delle tegnùe è diventata famosa grazie al sub Piero Mescalchin

Fortunato Guarnieri

Sergio Vianello

Dopo anni di sforzi tutta la zona al largo di Sottomarina sarà vietata alla pesca e conservata nella sua preziosa bellezza
Le tegnùe sono area protetta
Pubblicato il decreto per la tutela biologica del fondale marino



di Alessandra Lionello
SOTTOMARINA. Le tegnùe sono finalmente un'area di «tutela biologica delle acque marine». Lo sancisce il decreto del 5 agosto 2002 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri mattina, pubblicazione che lo fa diventare operativo. Si completa, così, un iter politico e amministrativo durato due anni e mezzo, a cui hanno lavorato in sinergia il Comune, la capitaneria di porto, le associazioni ambientali e di categoria. Antesignano della battaglia per far riconoscere le tegnùe come area protetta è il sub padovano Piero Mescalchin, autore dei primi filmati dell'affascinante quanto sconosciuta Chioggia sommersa.
Negli ultimi due anni, in particolare, le iniziative per sensibilizzare gente comune e politici sul patrimonio dei fondali al largo di Chioggia ha visto moltiplicarsi le iniziative in città e fuori. L'anno scorso è stato pubblicato in cd-rom un film di Piero Mescalchin: «I colori sommersi di Chioggia», distribuito insieme al materiale promozionale di Chioggia e Sottomarina nelle fiere internazionali del turismo. Intorno alle tegnùe l'attenzione è andata progressivamente crescendo, sia che le si consideri un patrimonio ambientale da salvaguardare sia che le si pensi come una potente risorsa, un punto di attrazione nella promozione della città.
«Finalmente Chioggia vede riconosciuto uno dei suoi patrimoni più caratteristici - ha commentato l'assessore all'ambiente Sergio Vianello - E' la conferma che si tratta di un'area di pregio ambientale che ora dovremo tutelare e promuovere con iniziative mirate». Vianello è felice per la firma del decreto che, ricorda, si attendeva da tempo. «Eravamo stati a Roma per sollecitare la firma proprio il 31 luglio scorso - dice - e lunedì sera si è riunito il comitato tecnico incaricato di seguire l'iter con la richiesta di fare ulteriori pressioni». Già da qualche tempo, ricorda l'assessore, è al lavoro un comitato tecnico composto, oltre che dal Comune, anche da capitaneria, associazioni ambientaliste, albergatori e da Mescalchin. «Nelle prossime settimane - conclude Vianello - si arriverà alla costituzione di un organismo che avrà il compito di realizzare e promuovere progetti per la tutela, ma anche per la valorizzazione dell'area, secondo le prescrizioni del decreto».
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco, Fortunato Guarnieri, che ha sostenuto con fiducia il progetto in tutte le sue fasi. «Adesso potremo cominciare le attività operative di promozione a valenza turistica e ambientale - ha detto - ma il passaggio in superficie rimarrà sempre libero e garantito».




 
   
 
 
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