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Ultimatum del presidente dell’associazione

 

Chioggia. Annullato il tentativo di entrare nel Guinness dei primati, ultimatum del presidente dell’associazione
Tegnùe, minaccia di dimissioni
Mescalchin: «Chiedo il divieto di ancoraggio da quattro anni»


CHIOGGIA. Piero Mescalchin pronto a lasciare la presidenza dell’associazione Tegnùe onlus e a togliere le boe che segnano i percorsi subacquei come reazione al «disinteresse delle istituzioni nella salvaguardia dei fondali della zona a tutela biologica». Un epilogo anticipato dalla decisione di annullare l’immersione collettiva che doveva tenersi a giugno per entrare nel guinness dei primati con il maggior numero di sub immersi in contemporanea. Da 4 anni l’associazione chiede un’ordinanza.


Precisamente di divieto di ancoraggio. E chiede un regolamento che disciplini la corretta fruizione dell’area il cui delicatissimo habitat non può sopportare pesca, ormeggi e immersioni selvagge. Nulla si è mosso. I volontari hanno continuato a coordinare le ricerche scientifiche sui fondali e a posizionare boe e corpi morti per segnare i percorsi, attendendo atti ufficiali delle istituzioni. A far traboccare il vaso un articolo uscito nei giorni scorsi nel quale si sosteneva che le ancore non danneggiano i fondali delle Tegnù: «Siamo indignati - spiega Mescalchin - Non tanto dal fatto che qualcuno butti fango sull’associazione, ma che trovi spazio su un giornale e che, soprattutto, nessuna autorità cittadina alzi la voce per ridare dignità all’associazione e a Chioggia. Siamo stanchi di combattere contro i mulini a vento: da 4 anni chiediamo un divieto d’ancoraggio alla Capitaneria di porto che sarebbe dovuto arrivare subito, senza suppliche. I politici, locali e non, dove sono? In questi anni non si è mossa una paglia, quasi che non interessi a nessuno proteggere una zona a tutela biologica unica nel suo genere».
 Dopo gli ultimi episodi, l’associazione, che aveva già raccolto oltre 1000 adesioni per il tentativo di record, aveva deciso di annullare l’iniziativa che comunque si sarebbe svolta all’isola di Caroman proprio per non mettere a rischio i fondali delle Tegnùe. «Sto pensando di mollare tutto - rivela Mescalchin - Se entro un mese non avrò segnali incoraggianti, lascio l’associazione e tolgo le boe, perché non voglio aiutare l’azione dei vandali facilitando loro l’accesso... Non ha senso che volontari s’impegnino per salvare qualcosa che viene ignorato da chi avrebbe il dovere di tutelarlo».

di Elisabetta Boscolo Anzoletti


 
   
 
 
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