Chioggia
Una conferenza di servizi, la seconda nel giro di una decina di giorni, per risolvere il problema rappresentato dal relitto della motonave greca Notios abbandonata dall'armatore ormai più di vent'anni fa. Lo scafo, oltre a rappresentare una fonte di possibile inquinamento per il carburante dei serbatoi, per le vernici tossiche deturpa anche il panorama trovandosi in laguna subito al di là delle saline: quella che è ritenuta a ragione la miglior "vista" di Chioggia. La conferenza dei servizi è in programma per martedì prossimo: insieme col Comune, il Magistrato alle Acque, la Capitaneria di porto, rappresentanti dei Ministeri dell'ambiente e delle infrastrutture, l'Asl 14, l'Icram, Istituto per la ricerca applicata al mare ed il Rina, Registrato navale italiano. L'occasione servirà ad approntare un piano operativo tanto per la bonifica dello scafo e,forse, anche dello specchio lagunare circostante, quanto per la sua futura destinazione.
"Al momento ci sono due ipotesi - dichiara il sindaco Romano Tiozzo - La prima prevede, se lo scafo galleggerà e potrà quindi essere rimorchiato, la demolizione in un cantiere navale. La seconda, che è stata di recente prospettata dal presidente dell'Associazione "Le Tegnue di Chioggia", Piero Mescalchin, prevede che la Notios venga affondata in mare all'interno dell'area dell'oasi biologica". Gli effetti di una simile destinazione si ricavano da quello che è successo allo scafo di un'altra nave, l'Eudokia II, affondata all'inizio degli anni Novanta a seguito di una collisione. Il relitto è diventato un paradiso per i sub essendo stato completamente trasformato dalla flora acquatica e diventato una sorta di nursery per la fauna. Insomma da relitto a risorsa. Lo stesso Mescalchin parla di "grosso affare, di arma che potrebbe essere utilizzata con grandissimo vantaggio dal turismo di Chioggia".La conferenza dei servizi, che arriva dopo una visita a Chioggia del ministro per l'ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio dovrebbe delineare anche le procedure riguardanti il sostegno finanziario dell'intervento di bonifica, che richiederà sicuramente alcuni milioni di euro. D'altra parte si tratta di preservare un ambiente importante come quello lagunare. Dove, la prima volta, un relitto è rimasto abbandonato per tanti anni.G.B. |