CHIOGGIA. Rientrato l'allarme per il rischio di una brusca interruzione delle attività nelle Tegnùe a causa della mancanza di fondi regionali. L'assenza di finanziamenti nel riparto 2007 della nuova legge regionale per lo sviluppo e la tutela delle zona costiere sarà compensato da un finanziamento ad hoc che la giunta regionale formalizzerà in una delle prossime sedute. Con la notizia dell'arrivo dei fondi necessari (la prima tranche di 250.000 euro sarà stanziata già a febbraio per provvedere alla delimitazione dell'area), anche la dura presa di posizione del presidente dell'associazione «Tegnùe onlus», Piero Mescalchin, si è ammorbidita. Cinque giorni fa Mescalchin aveva attaccato il Comune, reo di non aver presentato in Regione nessun progetto specifico per la gestione delle Tegnùe, perdendo l'occasione di avere fondi nel primo riparto della legge, annunciando l'interruzione, dopo 8 anni, di tutte le attività di ricerca, vigilanza e guardiania. Le rassicurazioni del sindaco Romano Tiozzo, che ha spiegato di aver già concordato con i vertici regionali lo stanziamento di fondi esclusivi per la gestione delle Tegnùe su cui da ottobre il Comune detiene la concessione marittima, sono bastate a far sbollire la rabbia. «Quel che importa è il risultato - spiega Mescalchin - Vedere che nel riparto di una legge istituita per la promozione delle zone a tutela biologica non c'è un euro per le Tegnùe di Chioggia ha fatto comunque male. Fondamentale che il lavoro di tanti anni e di tanti volontari non vada sprecato». In effetti il progetto per accedere ai fondi era stato presentato direttamente dall'associazione, mentre lo avrebbe dovuto fare il Comune che ha titolarità nella gestione. «Non condivido - spiega il sindaco - i criteri con cui la Regione ha assegnato il primo riparto della legge 15 del 2007, ma i fondi per le nostre Tegnùe non sono mai stati messi in discussione. Il lavoro di studio e di promozione continuerà in concerto con l'associazione che finora ha svolto una funzione fondamentale». (e.b.a) |