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Tegnue dimenticate dalla giunta Tiozzo

 

Martedì, 4 Gennaio 2011

Tegnùe dimenticate dalla giunta Tiozzo

Il presidente Mescalchin: «Fondi fermi perché il Comune non ha mandato i progetti


 

  CHIOGGIA. Tegnùe alla deriva. L'associazione omonima torna a lanciare un grido d'allarme per lo stato di incuria in cui giace la Zona a tutela biologica, «senza manutenzione, con 750.000 euro fermi in Regione perché non sono stati presentati i progetti e un'imbarcazione acquistata ma ferma in cantiere». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'ennesima meda ritrovata sulla battigia a Rosolina. La boa si è staccata con la bora ed è finita sulla spiaggia. «E' davvero un peccato - spiega il presidente dell'associazione, Piero Mescalchin - le Tegnùe, recentemente da noi proposte all'Unesco come patrimonio dell'umanità, potevano diventare un fiore all'occhiello turistico e naturalistico. Per prima Chioggia nel 2000 ha richiesto il riconoscimento di Zona a tutela biologica e ora vede scippato anche il nome: sono diventate tegnùe le "trezze" di Lignano e le "presure" di Caorle». Lo sfogo di Mescalchin entra poi nel dettaglio delle cose che non vanno, addossando tutte le colpe all'ultima amministrazione. «Da più di un anno l'oasi è stata abbandonata al suo destino - spiega il presidente - la giunta Tiozzo ha fatto di tutto per cancellare il lavoro che abbiamo fatto in tanti anni con l'opera a titolo volontario di centinaia di sub. Quando abbiamo ottenuto un finanziamento regionale di 1.100.000 euro, ci ha liquidato pensando che la nostra opera non fosse più necessaria. La gestione delle Tegnùe è passata dal settore turismo, all'ambiente e poi al marketing. Attratti dal finanziamento si sono fatti avanti anche millantatori e incapaci con il risultato che si è bloccata ogni attività della scorsa stagione». Poi ad agosto il Comune ha chiesto nuovamente all'associazione di collaborare. Il gruppo è tornato all'opera, esponendosi anche economicamente, e ha presentato un progetto di gestione particolarmente ambizioso. A distanza di mesi non è cambiato nulla - precisa Mescalchin - nonostante le promesse tutto è ancora fermo. Ci sono 750.000 euro fermi in Regione dal 2009. Con una prima parte del finanziamento è stata acquistata un'imbarcazione, posteggiata da 2 anni in un cantiere. Le 6 boe poste per delimitare l'area non vengono sistemate da un anno e una alla volta stanno rompendo gli ormeggi e finiscono spinte dal vento a riva. Situazione che crea pericolo alla navigazione (di notte tra l'altro erano spente ndr), ma anche uno spreco di 90.000 euro, utilizzati per l'acquisto e la posa. Noi stessi abbiamo anticipato 30.000 euro per eseguire alcuni lavori necessari per la prossima stagione». Dopo gli appelli nel vuoto all'amministrazione, ora l'associazione si rivolge direttamente alla città chiedendo una presa di posizione corale per non perdere un patrimonio collettivo così importante. «La responsabilità di tutto questo - sostiene uno dei membri dell'associazione, Marco Costantini - è dell'amministrazione che ha ritardato la presentazione dei progetti e dei documenti e fa aspettare mesi per una firma o per una delibera. E' una situazione demoralizzante, sono 10 anni che l'associazione si batte e crede nelle Tegnùe e ora si rischia che tutto il lavoro prodotto (convegni, divulgazione, escursioni e ricerche) sia vanificato. Eppure i finanziamenti, anche importanti, sono lì a portata di mano».
di Elisabetta B. Anzoletti


 
   
 
 
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