Chioggia
Uno stop, secondo i pescatori e le loro organizzazioni, provvidenziale. Il Ministero delle politiche agricole e forestali "sospende temporaneamente l'efficacia" del decreto 16 marzo scorso con il quale è stata istituita in mare, proprio davanti a Chioggia, un'area di tutela biologica di 160 chilometri quadrati. Tutto questo, come si legge in un decreto emanato ieri e a firma, come il precedente, del sottosegretario Paolo Scarpa Bonazza Buora, in attesa di "ulteriori approfondimenti con le parti sociali e dell'acquisizione di maggiori elementi tecnico-scientifici". Lo stesso sottosegretario conferma di aver disposto per la convocazione delle parti interessate, cooperative, ricercatori, in modo da arrivare ad una delimitazione dell'area che "preservi l'ambiente naturale e le risorse e consenta comunque l'esercizio della pesca". Enzo Fornaro, Federcoopesca, preoccupato qualche giorno fa per la pubblicazione del decreto 16 marzo nella Gazzetta ufficiale, si dice ora "soddisfatto della piega che stanno prendendo gli avvenimenti", certo che "prevarranno ragione e buon senso".
Un sospiro di sollievo tira anche Piero Mescalchin, presidente dell'Associazione "Tegnue ", che si occupa dell'oasi ecologica riconosciuta già da un paio di anni dal Ministero dell'ambiente. "Abbiamo fatto un lavoro sotto traccia, ma importante e significativo. Soprattutto -sostiene Mescalchin- siamo riusciti ad ottenere che i pescatori rispettino l'area in questione, che corrisponde ad un decimo di quella che si voleva chiudere».