CHIOGGIA. Cinque milioni per pulire il mare con l'aiuto dei pescatori.
Anche Chioggia sarà coinvolta, da settembre, nel progetto DeFishGear,
finanziato dall'Unione europea. I rifiuti in questione sono le «reti fantasma»,
quelle che, abbandonate o perdute dai pescherecci, vengono trasportate dalle
correnti marine e continuano a catturare pesci destinati a morire nelle loro
maglie. Ma anche attrezzature dismesse, plastiche, sacchi, materiali ferrosi e
residui di altre attività e lavorazioni. E' un elenco che potrebbe continuare a
lungo quello dei rifiuti “solidi” che causano danni all'ecosistema marino.
Danni che, a Chioggia, sono evidenti nella zona protetta delle Tegnue che,
infatti, sarà oggetto di attività di ripulitura nell'ambito del progetto. In
sostanza sarà attrezzata un'apposita area dove i pescatori potranno conferire,
in maniera differenziata, i rifiuti di bordo, comprese le reti dismesse, e
quelli recuperati in mare, anche durante l'attività di pesca. Nel recupero in
mare dovrebbero essere impegnate una decina di imbarcazioni con relativi
equipaggi. Sono in corso anche contatti con la Regione per fare in modo che i
rifiuti in questione non vengano considerati “speciali”, classificazione che
aumenterebbe il costo di smaltimento, ma possano rientrare nella categoria dei
“solidi urbani” (come è stato fatto per quelli provenienti dalle mareggiate).
Il progetto prevede anche un monitoraggio che controlli le conseguenze dello
permanenza in mare delle cosiddette “micro plastiche”.
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