Sito Ufficiale dell'Associazione "Tegnue di Chioggia" - ONLUS
 
   
 
 
Divorzio tra volontari e Comune

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CHIOGGIA.
«Amo Chioggia e il suo mare, ma non ho accettato di candidarmi perché sono rimasto amareggiato dalle scelte amministrative degli ultimi anni». Lo sfogo è di Piero Mescalchin, presidente dell’associazione Tegnùe onlus che per anni ha gestito l’oasi di tutela biologica al largo di Chioggia. «Mi era stato chiesto di correre per le amministrative», spiega Mescalchin in una lettera aperta, «non nascondo che la cosa mi ha fatto piacere e d’istinto avrei accettato, anche perché la proposta veniva da amici chioggiotti con i quali collaboro, ma pensando al travagliato rapporto con le ultime amministrazioni, non ho trovato opportuno farlo. Credo di avere già dato molto a Chioggia specialmente quando di Tegnùe non parlava nessuno e solo con le mie forze ho ottenuto un finanziamento diretto dalla Regione con il quale Chioggia ha avuto il primo parco marino del Veneto. Lavorammo per anni (2003-2008) in completa autonomia senza mai nessun problema».

Mescalchin ricorda anche che per il finanziamento successivo suggerì di dirottare i fondi sull’amministrazione e non sull’associazione. «È lì che ho sbagliato», sostiene, «arrivò a Chioggia un’ingente somma, 1.200.000 euro. Subito è stato ingaggiato un consulente esterno che doveva affiancarmi. Il compito vero era di allontanarmi e dare al finanziamento strade da me non condivise. Pian piano ci fu tolta la possibilità di collaborare, ci era concesso solo di servire in silenzio. Inutili i tentativi di richiesta di un dialogo con il sindaco, da tutte le parti sono comparsi millantatori richiamati dai tanti quattrini arrivati, persone che conoscono le Tegnùe dalla scrivania. Mi rimane la curiosità di sapere come sono stati spesi quei soldi, consapevole che le Tegnùe potrebbero essere un volano turistico importante». (e.b.a.)


 
   
 
 
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