CHIOGGIA:
«Chioggia rischia di perdere le
Tegnùe». A lanciare l’allarme sulla possibilità che la gestione della Zona di
tutela biologica (Ztb) sia accorpata a quella del Parco del Delta del Po è il
padre delle Tegnùe, Piero Mescalchin, preoccupato per il futuro dopo cinque
anni di disinteresse pubblico per la gestione del Sito di interesse comunitario
(Sic), divenuto di recente anche Zona speciale di conservazione (Zsc).
La giunta Armelao ritiene che
non ci sia il rischio di perdere il “controllo” sulle Tegnùe e ha ripreso i
rapporti con l’associazione di Mescalchin per valorizzare il patrimonio
sommerso al largo di Chioggia. «È il quinto anno che l’associazione si rimbocca
le maniche e a proprie spese provvede al ripristino degli ormeggi nella Ztb»,
spiega Mescalchin, presidente dell’omonima associazione, «La presenza delle
boe, oltre all’aspetto turistico, evidenzia che l’area non è abbandonata a se
stessa, ma solo in attesa che qualcuno se ne preoccupi veramente e non solo
sulla carta. Finiti cinque anni fa i finanziamenti regionali, tutto è rimasto
bloccato. Solo con l’aiuto dei nostri volontari e dei club associati si è
mantenuto alto l’interesse turistico, ma ancora più importante quello
divulgativo, continuando le visite in scuole, club sub e circoli culturali».
Secondo Mescalchin ora gli
scenari potrebbero addirittura peggiorare. «Si prospetta l’eventualità di
entrare nei meandri della burocrazia», spiega Mescalchin, «con nuove
disposizioni richieste dalla denominazione Zsc, unendo le Tegnue di Chioggia al
Parco del Delta del Po, perdendo in gran parte autonomia e gestione diretta.
Sarebbe una grossa perdita di immagine e di autosufficienza per la città. Tutto
probabilmente giustificato dalla poca fiducia che ha la Regione a causa del
discutibile precedente operato dell’amministrazione locale. Sono deluso da
queste nuove prospettive che fanno male alla città, ancora una volta messa
all’angolo per passate vicissitudini legate alle decisioni di pochi. Invito
tutti quelli che vogliono che le Tegnue rimangano legate alla città a
prodigarsi perché ciò avvenga facendo pressione su chi amministra. Avranno il
nostro totale sostegno».
Ora i rapporti tra associazione
e amministrazione comunale sono ripresi e la nuova giunta assicura che non ci
saranno “sorprese”. «Sulle Tegnue si è avviato un percorso importante e di
ampio respiro», spiega l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Tiozzo, «che
coinvolge Regione, università, Ispra, Capitaneria, associazione Tegnue e
naturalmente Comune. Col cambio di amministrazione si è messo in moto un
processo virtuoso e di massima collaborazione: abbiamo avviato i passaggi
tecnici con la Regione proprio per manifestare l'interesse a una gestione
locale della Ztb. Ciò si può fare e la Regione ci ha indicato alcune
possibilità, quali la costituzione di una Fondazione o di un altro ente di
diritto pubblico, come, a titolo di esempio, è stato fatto per l’Ente Parco
Naturale del Delta del Po, che era presente a uno di questi incontri per
illustrare il loro percorso. Non c'è alcuna volontà di annessione, ma solo di
capire il percorso più adatto per una nuova gestione, con la consapevolezza che
ci vorrà tempo».
«Ho incontrato nei mesi scorsi
il presidente Mescalchin», spiega il sindaco Mauro Armelao, «Stimo la sua
grande passione nel promuovere questo patrimonio di Chioggia che dobbiamo
salvaguardare tutti. L'amministrazione farà il possibile per affiancarsi a
questo grande lavoro per il bene del mare».