Le Tegnùe di Chioggia saranno gestite
dal Comune. La giunta regionale ha formalizzato l’assegnazione con una
delibera di pochi giorni fa accogliendo la proposta avanzata
dall’amministrazione comunale nel gennaio scorso. Nella cabina di regia anche l’ente
Parco naturale Delta del Po, l’università di Padova e l’Ispra, come partner
scientifici.
Le Tegnùe di Chioggia sono state riconosciute Zona a tutela biologica nel 2002,
nel 2011 sono diventate Sito di importanza comunitaria di Rete Natura 2000, e
nel 2018 Zona speciale di conservazione con decreto del ministero
dell’Ambiente.
Da qui l’esigenza da parte della Regione di trovare un soggetto gestore. «Un
grande traguardo per tutta la città, atteso da troppo tempo», spiega
l’assessore all’Ambiente, Serena De Perini, «doveroso ringraziare tutta la
squadra che ha lavorato perché questo accadesse, in particolari gli uffici
comunali e regionali, e un doveroso grazie a Piero Mescalchin e alla sua
associazione “Le Tegnue” per averci sempre creduto e per il lavoro che stanno
continuando a fare, rinnovando l’entusiasmo per questo tesoro sommerso al largo
di Chioggia. Il lavoro da fare è tanto, ma noi siamo già pronti».
Proprio in questi giorni si sta ripristinando il campo boe di ormeggio,
abbandonato da anni, che consentirà le immersioni in sicurezza, con un
finanziamento della Fondazione della pesca.
«A breve prenderanno vita anche importanti progetti con i partner
scientifici, Ispra, Biologia marina e Parco del Delta del Po», precisa la
De Perini, «ma al tavolo tecnico che verrà istituito troveranno voce tutte le
categorie, dal turismo, alla cultura, alla pesca, senza escludere nessuno.
L’imperativo
è fare squadra perché solo così si raggiungono i risultati».
«Un
percorso durato un anno e disseminato di ostacoli», ricorda il sindaco Mauro Armelao,
«ma che caparbietà e amore per la nostra città hanno trasformato in un
successo. Ora possiamo dire che le Tegnue
saranno a pieno titolo gestite dalla città di Chioggia».
Soddisfatto anche Mescalchin,
cuore e anima delle Tegnùe. «Ci sono voluti 21 anni di discussioni e di
battaglie per trasformare un deposito di immondizie in un parco marino»,
commenta, «Ora però ho la sensazione che tutta la città, pescatori compresi,
sia consapevole che le Tegnue di Chioggia sono un tesoro da conservare,
rispettare e proteggere. La sensibilità dimostrata negli ultimi anni da
pescatori ci fa ben sperare, ora devono veramente essere “i guardiani del
mare”».
Dopo la delibera della giunta regionale, approvata a voti unanimi, ci sarà un
successivo provvedimento per l’approvazione di un protocollo d’intesa tra la
Regione e il Comune di Chioggia, per la definizione delle progettualità
relative alla gestione del sito marino.
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