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"Tegnue" trascurate Gestione difficile

   
   
Domenica, 22 Maggio 2005

 
INCONTRO LIONS CLUB

"Tegnue" trascurate Gestione difficile
 

Chioggia

Una ricchezza unica, incomparabile, un patrimonio da salvaguardare e da trasmettere alle prossime generazioni, una risorsa enorme per il territorio di Chioggia. Tutto questo è l'oasi delle "Tegnue", riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente zona di tutela biologica, della quale si può dire tutto il bene possibile. Ma a proposito della quale ci si scontra, lo stanno sperimentando i soci dell'omonima Associazione costituitasi qualche anno fa, con seri problemi per la sua gestione. Altrove una risorsa del genere sarebbe un fiore all'occhiello. A Chioggia sta diventando ragione di imbarazzo. A parole, tutti sono disposti a collaborare. Nei fatti la situazione - ha denunciato il presidente del Lions club, Renzo Morato, che ha dedicato all'argomento l'ultimo meeting della sua gestione - è diversa. Per calare otto boe di individuazione, sei nell'area centrale di 22 chilometri quadrati ed altre due in due delle tre aree periferiche, complessivamente di 4,5 chilometri quadrati, ci sono voluti anni. Una burocrazia occhiuta ha opposto tutti gli ostacoli possibili ed immaginabili. Poste le boe, nessuno sta pensando alla sorveglianza, a verificare se si rispetti il divieto di ancoraggio. Tanto che una di queste boe, con una zavorra di 7 tonnellate, è stata trascinata da una rete da pesca per 150 metri. Non basta: "Sopra - denuncia Piero Mescalchin, presidente dell'Associazione "Tegnue" - buttano tutta la sporcizia possibile ed immaginabile". Altro che valorizzazione! Tanto che il prossimo 12 di giugno 300 sub si immergeranno per la pulizia dei fondali, affioramenti di un terreno emerso fino a 6000 anni fa. Le attività programmate dall'Associazione prevedono a settembre un convegno su "sub, pesca e turismo" e la partecipazione, ad ottobre, ad un convegno di Torino sull'educazione ambientale. Il materiale didattico prodotto, sostenuto finanziariamente dalla Regione, è di prim'ordine e i lavori di ricerca ormai non si contano. Tra questi quelli del dottor Gianluca Franceschini, dell'Icram, che sta verificando la possibile reintroduzione nell'ambiente della capasanta oltre a tutta una serie di altri rilievi riguardanti la biodiversità.

Il sindaco Fortunato Guarnieri in un intervento infarcito di riferimenti etici ha rilanciato la necessità della collaborazione per difendere la ricchezza delle "Tegnue". Enzo Fornaro di Federcoopesca ha ribadito l'efficacia della collaborazione tra pescatori e sub. "Le "Tegnue", oltre che essere una bellezza naturale, possono fungere anche da nursery per un Adriatico sempre più povero.

Giorgio Boscolo

 


 
 


 
   
 
 
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