Boe e percorsi subacquei
Fruizione Turistica
Immergersi sulle Tegnùe fino ad oggi richiedeva la conoscenza dei punti di immersione e notevole abilità nel ritrovarli utilizzando mire a terra, tecniche di carteggio e strumenti di posizionamento (Loran e GPS) e l'utilizzo indispensabile di un buon ecoscandaglio grafico in grado di mostrare irregolarità del fondo a volte minori di un metro. Questo ha limitato fortemente la conoscenza di questi fondali e la possibilità di una corretta fruizione turistica. La diffusione dei GPS differenziali (il sistema EGNOS europeo è attivo, in via sperimentale, dal 2 aprile 2003), l'incremento della nautica da diporto e la maggiore conoscenza dei fondali, derivanti sopratutto dagli studi geomorfologici compiuti in questi anni, rendono l'individuazione delle Tegnùe di Chioggia più facile. Questo pone però il problema di ancoraggi indiscriminati che possono danneggiare seriamente queste delicate rocce calcaree e le forme di vita che le popolano. Inoltre la frequente ridotta visibilità, causata da sedimenti in sospensione e plancton, la vastità di alcuni affioramenti e la presenza di forti correnti, possono rendere le immersioni piuttosto pericolose per subacquei non adeguatamente preparati.
Quindi, sia per consentire una maggiore fruizione turistica, nel rispetto dei fondali, sia per aumentare il livello di sicurezza delle immersioni, sono stati individuati alcuni punti di elevato interesse e sono stati approntati ormeggi sicuri e agevoli percorsi subacquei.
Le boe quindi consentono non solo l'individuazione dei punti ma anche un ormeggio sicuro rispettoso del fondale. Le sagole poste sul fondale delimitano aree sicure all'interno delle quali è sempre possibile ritrovare il punto di partenza per riemergere vicino alla propria imbarcazione, anche in caso di corrente forte o di mutate condizioni meteomarine.
L'individuazione dei siti è stata compiuta dal Comitato Tecnico-Scientifico sulla base dei rilievi geomorfologici realizzati dall'ICRAM e delle conoscenze maturate dei subacquei locali in tanti anni di esplorazioni. Successivamente ciascun sito potenziale è stato rilevato nel dettaglio, ottenendo ricostruzioni tridimensionali del fondale, e studiato dai biologici ed ecologi dei diversi Istituti di Ricerca. Tutti insieme, di comune accordo, hanno deciso quali siti destinare alla fruizione turistica e quali utilizzare come "controllo" a protezione integrale per valutare nel tempo gli effetti della tutele e il possibile effetto di disturbo dei subacquei.
La posa in mare dei corpi morti e delle boe ha richiesto un notevole impegno e impiego di mezzi da parte dell'Associazione. Ottenute le necessarie autorizzazioni si è proceduto alla posa. L'opera è stata realizzata grazie al contributo della Regione Veneto.
Tutte le operazioni sono state realizzate dal Comitato Tecnico dell'Associazione con la collaborazione dei subacquei volontari di diversi circoli subacquei locali, coordinati dall'istruttore Alfredo Guerra. Ci si è avvalsi dei mezzi navali e dell'esperienza della cooperativa VISMA di Chioggia.
La date da ricordare
20 marzo 2004 - Posa dei primi 8 corpi morti (blocchi di cemento da 5 t) destinati all'ormeggio delle boe di segnalazione, all'individuazione dei siti di studio e alla posa di strumenti.
31 luglio 2004 - Varo delle prime 4 boe luminose di segnalazione e ormeggio, secondo le specifiche per i parchi marini e autorizzate da Capitaneria e Marina Militare.
19 febbraio 2005 - Manutenzione straordinaria ai corpi morti non dotati di boe.
19 marzo 2005 - Posa di altri 8 corpi morti di cui 4 dotati di boe luminose. Salgono così a 8 i punti di immersione segnalati!
25 marzo 2006 - Manutenzione straordinaria alle prime 4 boe e predisposizione in mare per la posa delle prossime 4 boe che completeranno il progetto.
25 giugno 2006 - Posa in mare delle ultime 4 boe che completa il progetto 2003-2006.
La predisposizione dei percorsi
La messa in opera e sicurezza dei percorsi subacquei è stata realizzata, su indicazioni del Comitato Tecnico, con la collaborazione dei subacquei più esperti dei diversi circoli subacquei locali. Ciascuno dei circoli coinvolti ha quindi adottato una boa per seguire nel tempo la necessaria manutenzione.
Le operazioni sono coordinate da Cesare Zen. I referenti ed i subacquei stabilmente coinvolti nei diversi circoli subacquei sono:
Marina del Sole (Ve) - Sub Chioggia
Marco Costantini (referente)
Club Sommozzatori Padova
Pierino Friso (referente)
Delta Sub Adria (RO)
Cesare Zen (referente)
G. S. Montagnana
Renato Girardello (referente)
Adria Diving Club
Fabio Pavan (referente)
Free Diver
Ballarin Antonello (referente)
Per le "istruzioni d'uso" delle boe, per la descrizione dei fondali e dei percorsi subacquei si rimanda all'apposita sezione di questo sito (cliccare qui).
A tutti i partecipanti va il più sentito ringraziamento dell'Associazione.
Ai turisti che frequentano la Zona Speciale di Conservazione si chiede il massimo rispetto per il lavoro e l'abnegazione di tanti volontari.